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Toscana, Ceccardi: tra un mese scade messa in mora Ue per Tirrenica
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“Le infrastrutture strategiche per la Toscana restano un miraggio. C’è uno stallo gravissimo, da molti anni, la cui colpa non può essere sempre ascrivibile alla troppa burocrazia o alla mancanza di investimenti pubblici. Questi problemi ci sono, ma valgono per tutto il Paese, e non sono sufficienti a spiegare il caso Toscana”. Lo afferma l’europarlamentare della Lega, Susanna Ceccardi.
“Se, ad esempio -aggiunge Ceccardi- l’Alta Velocità, a Firenze, dopo 15 anni di lavori, ne prevede almeno altri 7, è evidente che una riflessione sulla genesi e lo sviluppo del progetto, prima o poi andrebbe fatta. Lo stesso si può dire per la novella dello stento della Due Mari o della Tirrenica. Su questi elefantiaci ritardi, la classe dirigente politica della Regione, visto oltretutto che è dello stesso colore da sempre, non può sfuggire alle proprie responsabilità, trovando di volta in volta nuovi capri espiatori”.
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“Proprio sulla Tirrenica è preoccupante il fatto che tra poco più di un mese scadano i termini per rispondere alla messa in mora dell’Italia da parte della Commissione europea e che su questo ci sia l’assoluto silenzio della Giunta regionale. Ho sollecitato la Commissione -sottolinea Ceccardi- con una mia interrogazione, per capire l’entità delle sanzioni a cui potrà andare incontro l’Italia. Mi è stato confermato che la messa in mora è ancora in essere, mentre, per la quantificazione, bisognerà aspettare la sentenza. Sta di fatto che la sanzione non sarà leggera e che a pagarla saranno sempre i cittadini italiani per le inefficienze della politica”.
“Sarebbe bello -conclude Ceccardi- sapere cosa ne pensano Giani e il Pd di questa vicenda, ma, al solito, che si tratti di keu o Tirrenica, di fronte ai problemi, si preferisce l’omertà alla trasparenza”.
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