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“Per colpa delle politiche del Pd, la Toscana rischia seriamente di diventare la Cenerentola dei collegamenti ferroviari in Italia. Oggi ho partecipato all’incontro tra l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Luigi Ferraris, e noi parlamentari italiani. Ci sono stati mostrati molti progetti, fondamentali per lo sviluppo del nostro Paese, ma, a un certo punto, guardando la cartina dell’Italia concepita, per i prossimi anni, da Ferrovie, la Toscana viene praticamente saltata. Ci saranno alcuni miglioramenti, peraltro non più rimandabili, come l’elettrificazione di linee che vanno ancora a combustibile, ci sarà il raddoppio di altre ancora a binario unico, ma la Toscana avrebbe bisogno di un serio piano di potenziamento, a cominciare dall’Alta Velocità sulla Costa. E’ sotto gli occhi di tutti che i collegamenti tra un capoluogo toscano e l’altro sono disastrosi”. Lo afferma l’europarlamentare della Lega, Susanna Ceccardi, al termine di un incontro nel quale l’ad di Ferrovie dello Stato, Luigi Ferraris, ha illustrato il piano da 190 miliardi di investimenti nel 2031.
“Secondo quanto mostrato da Ferraris -aggiunge Ceccardi- si passerà dalle attuali 4 ore alle 2 ore per Napoli-Bari. Si passerà da un’ora e mezza su Milano Genova a soltanto un’ora. Persino in Sardegna e in Sicilia sono previsti investimenti sull’alta Velocità. Bene, bene… ma la Toscana???”
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“Cinque province, Massa Carrara, Pisa, Lucca, Livorno, Grosseto verranno lasciate indietro.
Per raggiungere Firenze da Massa si impiega 1 ora e 50 minuti, da Grosseto 2 ore e mezza.
Di certo non è colpa di Ferrovie, ma di una classe politica regionale che finora non è riuscita a portare investimenti e sviluppo. Sulla costa toscana si mettono i rigassificatori, uno a Livorno e l’altro previsto a Piombino per servire tutta Italia. Come si fa poi a sostenere che il problema dell’Alta Velocità sulla Costa sarebbe di carattere ambientale? Proprio dove si mettono gli impianti di smaltimento rifiuti, in misura ben maggiore rispetto al resto della Toscana? E quando si chiedono benefici e opere di compensazione si rimane a bocca asciutta”.
“Il Partito democratico in Toscana non può continuare a pensare di voler governare la nostra regione in questo modo”, conclude Ceccardi.
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