[vc_row section_type=”fullwidth” bg_type=”color” padding_top_multiplier=”” padding_bottom_multiplier=”” columns_gap=”none” equal_column_height=”middle-content” bg_color=”#020202″][vc_column width=”1/2″ tablet_width=”1″ heading_color=”light” css=”.vc_custom_1630007566079{padding-top: 14% !important;padding-right: 14% !important;padding-bottom: 14% !important;padding-left: 14% !important;background-color: #fac700 !important;}” font_color=”#676767″][movedo_title heading_tag=”h1″ heading=”h1″ increase_heading=”160″ margin_bottom=”0″]POLITICA, CECCARDI: PERSIANI ESEMPIO DI BUONA AMMINISTRAZIONE, FORZE IRRESPONSABILI VANIFICANO 70 ANNI DI ESTENUANTE ATTESA[/movedo_title][vc_column_text text_style=”leader-text”]“Grazie ad una Direttiva Europea, c’è un nigeriano a Firenze accusato di stupro fuori dalla galera. Un affronto verso la famiglia di questa giovane ragazza e un insulto verso il nostro Paese. Ho presentato oggi una interrogazione alla Commissione per intervenire immediatamente per modificare questa norma vergognosa. Chi si macchia di questi reati non può restare in Italia”
Con queste parole l’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi spiega la incredibile vicenda della recente decisione del TAR Toscana di restituire al migrante accusato di stupro il diritto alla accoglienza.
“Una vicenda surreale che lascia senza parole e che inizia nel 2017 quando il Prefetto di Firenze, giustamente, revoca il diritto alla accoglienza ad un giovane nigeriano colpevole di aver violentato una ragazza. Un crimine efferato che però, per la Direttiva UE 2013/33 sulla norme relative all’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, non è sufficiente a far venire meno quello stesso diritto. È così, il TAR della Toscana ha rovesciato la decisone prefettizia. Un cortocircuito normativo che nasce da una impostazione incomprensibile: come può un colpevole di un crimine del genere essere ospite delle strutture di accoglienza italiane? Pagato con i nostri soldi? A casa nostra? È inacettabile, per questo ho chiesto alla Commissione Europea di analizzare questa vicenda e rivedere la attuale normativa” – conclude Ceccardi.[/vc_column_text][movedo_empty_space][/vc_column][vc_column][/vc_column][/vc_row]