Il Digital services act, che guarda caso è entrato in vigore a pochi mesi dalle elezioni europee, è uno strumento censorio che, con la scusa di regolamentare, in realtà mette il bavaglio a chi non si allinea al politicamente corretto e alla dittatura delle minoranze, all’ideologia del pensiero unico imposta dalla sinistra che governa l’Ue nel nome delle elite, dei banchieri travestiti da filantropi e dei loro cerchi magici. E l’apertura della procedura d’infrazione della Commissione europea contro X di Elon Musk ne è la riprova. La Lega è stato l’unico partito italiano a votare contro il Dsa al Parlamento Europeo perché sostiene davvero la libertà di pensiero e di espressione dei cittadini. E siamo certi che i cittadini se ne ricorderanno, quando tra pochi mesi andranno a votare per il rinnovo del Parlamento europeo. Censure e bavagli non fermeranno il cambiamento chiesto a gran voce dai popoli europei”.